Gabry Cominale è nata a Genova.
Dopo esperienze pittoriche sviluppate in ambito regionale, si
avvicina alla ceramica partecipando ad un corso presso la Fabbrica
Casa Museo G. Mazzotti 1903 di Albissola Marina.
Nel 1997 frequenta la Scuola di Ceramica di Albissola Superiore
e si avvicina alla metodologia Raku sotto la guida del Maestro
Guido Garbarino.
Nel biennio 1997-98 allestisce la sua prima personale. Da qui
parte con altre personali e molte collettive in Italia e all'Estero.
Sempre nel 1998 entra a far parte de Il Giardino del Mago, gruppo
artistico che lavora in interazione con il sociale, con il quale partecipa
ad eventi-performance in Italia e all'Estero.
Un'ampia documentazione sul lavoro svolto con Il Giardino del Mago
è stata pubblicata da varie testate giornalistiche italiane e francesi
e da servizi messi in onda da Telemontecarlo e Channel-3.
Partecipa a due edizioni di SpiaggArte come assistente di Claudio
Carrieri, Graziano Martini, Ansgar Elde e realizza
la costruzione del totem progettato dallo scultore Yoshin Ogata.
Con la sua creatività incontenibile crea performance-spettacolo
con corpini ceramici indossati da modelle e ballerine.
La parola EMOZIONI descrive perfettamente l´arte
di Gabry Cominale. Le sue opere non sono semplici oggetti di uso comune oppure
decorativi. Il suo lungo viaggio verso la CREAZIONE inizia dal modellare
la terra, utilizzando forme riconoscibili che in realtà invitano, chi
guarda, alla scoperta di un nuovo mondo.
Gli strappi ruvidi possono essere visti come una finestra sul suo fantastico
mondo che alle volte viene arricchito da “ object trouvé”
che lei utilizza per dare nuova vita alle opere.
I gioielli, bottoni, spille, sempre rigorosamente ceramica raku, sono la “polvere
magica” di cui Gaby si serve per impreziosire i capi che crea a mano
in maglieria con insieme di lane pregiate.
Curriculum di Gabry Cominale scarica il pdf
Terra Luna
Terra,
terra che tra le mie dita
ti scaldi, ti ammorbidisci,
trasformandoti
a volte in mondi
mondi nuovi
lunari
che scaldano il cuore.
A volte, in acuminate punte
che trafiggono.
Ma...
sempre cercando la Luna
che da la vita.
Gabry Cominale
“